10 anni di progressi

Nel luglio di dieci anni fa nasceva Professione in Famiglia.

Festeggiare un anniversario è sempre l’occasione per rinfrescare la memoria sulle proprie origini e capirne meglio gli sviluppi, prospettandone il futuro.

Il 18 luglio del 2012, undici persone con precedenti esperienze nel sociale, si recano dal notaio e costituiscono l’associazione. Nei due anni precedenti si studiano gli scopi sociali e le forme organizzative. Rappresentare una realtà sociale come la famiglia era cosa ardua e complessa ma affascinante e stimolante.

Appare immediatamente la difficoltà e la solitudine in cui le famiglie si trovano a misurarsi in occasione di assistenza domiciliare.

Ben presto ci rendemmo conto che solo favorendo la sinergia tra tutti i soggetti coinvolti nell’assistenza si sarebbe potuto migliorare e facilitare le famiglie.

Uno di questi era la forma sociale e giuridica del lavoro svolto nell’assistenza domiciliare. Caregiver familiari, badanti, SAD e ADI, agenzie specializzate e un esercito di lavoro nero.

I contratti collettivi non regolamentavano con efficacia il lavoro di ausilio. Per questo motivo, falliti tutti i tentativi di coinvolgere le parti sociali, si decise di allargare la rappresentanza sociale di PF alle imprese del settore e in seguito sottoscrivere un vero e proprio contratto per servizi di ausilio familiare.

Con l’andare del tempo si riuscì a focalizzare meglio tutte le criticità legate all’assistenza riscontrando l’assenza di un soggetto in grado di pianificare progetti assistenziali dettagliati. Nasce quindi nel 2020 una nuova figura professionale come il Procuratore d’aiuto.

Altro tema complesso era l’oggettiva difficoltà di fare incontrare la domanda e l’offerta assistenziale, aggravata dalla pandemia covid19.

Si è quindi messo in sinergia tutte le sezioni di PF, le imprese che fornivano servizi di assistenza e procuratori d’aiuto inserendoli in un portale a tutti accessibile e contemporaneamente permettere alle lavoratrici del settore di fornire i propri contatti per offrire il proprio lavoro.

I successi conseguiti in questi dieci anni sono stati raggiunti grazie a centinaia di uomini e donne che hanno condiviso un unico scopo. Questa è stata la forza associativa e lo sarà anche per il futuro.

Tanta sarà la strada da percorrere per raggiungere obbiettivi sempre più ambiziosi come la riforma del settore dell’assistenza domiciliare che permetta alle famiglie di affrontare con maggiore serenità il dramma di dover assistere un familiare non più autosufficiente.

Siamo sicuri che insieme ce la potremo fare

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