Rapporto Ilo: la forza lavoro mondiale conta 150 milioni di lavoratori migranti

Il rapporto mette anche in luce il numero significativo di lavoratori migranti occupati nell’ambito  del lavoro domestico e la forte disparità  di genere nel settore.

Il lavoro domestico è uno dei settori economici meno regolamentati che richiama una particolare attenzione da parte dell’ILO. La concentrazione di lavoratrici migranti e la scarsa visibilità  dei lavoratori in questo settore spesso producono diverse forme di discriminazione.

Sui circa 67,1 milioni di lavoratori domestici nel mondo, 11,5 milioni (17,2 per cento) sono migranti internazionali. Le donne rappresentano circa il 73,4 per cento (circa 8,5 milioni) dei lavoratori domestici migranti. Le donne lavoratrici domestiche migranti sono le pi๠numerose nella regione Asia del Sud-Est e Pacifico, con il 24 per cento del totale; seguono l’Europa (Nord, Sud e Ovest) con il 22,1 per cento, e gli Stati Arabi con il 19 per cento.

Con l’invecchiamento delle società  e le altre evoluzioni demografiche e socio-economiche, è probabile che i lavoratori domestici continueranno a migrare in gran numero per rispondere ai bisogni in termini di servizi di cura alla persona e assistenza alle famiglie. «Per molte ragioni, le migrazioni sono una questione centrale nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. I migranti hanno bisogno di lavorare, ma è altrettanto accertato che nei prossimi anni, molti paesi di destinazione avranno bisogno di nuovi lavoratori. Il mondo avrà  bisogno di pi๠dati di migliore qualità  e di indicatori per poter seguire questi flussi. Il presente rapporto stabilisce un precedente nella ricerca di dati solidi a livello mondiale atti a guidare i responsabili delle decisioni politiche», conclude Rafael Diez de Medina, Direttore del Dipartimento ILO sulle statistiche.

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