Riconfermata la presidenza e rinnovato profondamente il Consiglio Direttivo di Professione in Famiglia

Oggi, 19 giugno, l’Assemblea dei soci di Professione in Famiglia ha rinnovato il Consiglio Direttivo e, il medesimo, ha riconfermato Aldo Amoretti Presidente e Bruno Perin Vice presidente per un altro mandato di 4 anni.

Un CD rappresentativo delle due realtà  associative, famiglie e delle imprese, e delle realtà  territoriali nazionali.

Oltre ad aver approvato il bilancio economico 2017, gli organismi hanno discusso le strategie future dell’associazione, ponendo l’accento sulla perseveranza nel raggiungere gli obbiettivi per la defiscalizzazione dei costi di ausilio familiare per le persone non autosufficienti e per un maggiore governo del settore lasciato al suo destino e frammentato nei mille rivoli di competenze regionali e comunali.

Il fenomeno del lavoro nero e irregolare nel settore mina alle radici una possibile regolamentazione civile dell’assistenza alla persona, dequalificando il servizio e degenerando i rapporti in continui contenziosi. L’associazione quindi intende ricercare le giuste sinergie per contrastarne il fenomeno, partendo dai sindacati che troppo spesso non prestano l’attenzione dovuta al fenomeno.

Si giudica molto allarmante la deriva xenofoba che colpisce le basi solidali della società , individuando nei soggetti pi๠deboli i capri espiatori. Particolare attenzione alle lavoratrici del settore domestico, in prevalenza extracomunitarie e fondamentali nella cura delle persone e della casa a cui sarebbe opportuno farle emergere dalla clandestinità  con una politica di flussi programmati e con una sanatoria dedicata.

Si è inoltre posto l’accento sulla contrattualizzazione integrata del settore che coinvolga le figure come quelle della badante, l’operatore d’aiuto, la tagesmutter e i dipendenti delle strutture di accoglienza non riconducibili alle case di riposo o residenze sanitarie assistenziali ( case famiglia, comunità  alloggio).

Viene considerata positiva l’esperienza dell’assistenza diffusa fornita ad anziani con interventi di ausilio presso le loro abitazioni con operatori d’aiuto.

Si riconferma l’utilità  di un ruolo del servizio civile obbligatorio per i giovani e una politica abitativa orientata all’housing sociale evitando ghetti di cementificazione come ad esempio quello ipotizzato alla estrema periferia di Roma.

L’associazione si impegnerà  ad assicurare alle famiglie una serie di consulenze sulle forme di assistenza. La caratteristica di assistenza straordinaria, urgente e non programmabile comporta nuove responsabilità  per l’intero nucleo familiare, raramente consapevole dei diritti a cui potrebbe attingere e all’inedito ruolo di datore di lavoro domestico. Detta consulenza dovrà  passare anche attraverso specifici corsi formativi che migliorino la qualità  dei ruoli ( familiari, operatori e imprese).

Pur giudicando positiva la diffusione tra le imprese dell’accordo sindacale che regolamenta il rapporto di cococo e la conseguente crescita associativa di Professione in Famiglia, si è ritenuto utile avviare specifici eventi territoriali di approfondimento giuridico, contrattuale e sociale indirizzato alle imprese del settore e ai Consulenti del Lavoro.

Ai lavori è intervenuto  Giuseppe Gizzi , in rappresentanza dell’AGCI nazionale il quale, giudicando positivamente l’operato dell’associazione, si è detto disponibile a ricercare ambiti di collaborazione al fine di migliorare le condizioni delle cooperative sociali e delle famiglie.

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