La Cooperativa sociale ARESP di Albenga aderisce a Professione in Famiglia

Avvisiamo tutte le famiglie della provincia di Savona che la cooperativa sociale ARESP, specializzata nella fornitura  di servizi di assistenza socio-sanitaria domiciliare per la cura della persona, ha aderito a Professione in Famiglia.

In tale azienda potrete chiedere le prestazioni di assistenza, compreso l’operatore d’aiuto

Indirizzo : via Genova, 60 Albenga (SV)

Tel: 0182 577294

Siamo pronti al rinnovo del CCNL servizi di ausilio familiare

Il CNEL (il Parlamento delle parti sociali) è stato investito dal Governo per studiare il fenomeno della contrattazione collettiva e proporre una possibile soluzione da riportare alla discussione delle parti sociali e politiche, impegnate sul fronte del problema salariale dei lavoratori.

Ad ora, il CNEL si è limitato a fotografare la situazione contrattuale nel paese. La legge infatti impone la comunicazione al CNEL di qualsiasi accordo sindacale per renderlo esigibile.

Ebbene, la ricerca del CNEL ci dice che:

  • Il 95% dei lavoratori dipendenti è coperto dalla contrattazione collettiva.
  • Il 54% dei CCNL sono scaduti

Ma allora chi è fuori dalla contrattazione collettiva? Sostanzialmente i lavoratori assunti in cococo.

La legislazione, infatti, prevede che un cococo possa essere assunto anche attraverso una certificazione da ente accreditato, quindi al di fuori di un confronto tra le parti sociali e soprattutto senza vincoli sui minimi retributivi pattuiti nel contratto di assunzione.

I maggiori sindacati italiani, in forme diverse, più che un salario minimo per legge, sostengono forme di obbligatorietà per legge dei CCNL da costoro firmati. Un passaggio delicato perché coinvolgerebbe addirittura la sfera costituzionale.

Tanté, il problema vero pare sia il mancato rinnovo dei CCNL scaduti.

Il CCNL dei servizi di ausilio familiare, da noi sottoscritto con la UIL FPL arriva alla sua scadenza a fine 2023.

Questo contratto regolamenta i cococo nelle imprese che forniscono servizi di assistenza domiciliare privata, quelli cioè non rientranti nei bandi pubblici di appalto.

Si contano un migliaio di imprese per un totale di 33.000 lavoratrici in cococo.

Nonostante l’intenzione sindacale di allargare la contrattazione nazionale, i segnali di Cgil, Cisl e Uil sono più vicini a non rinnovare questo contratto più che misurarsi sul merito di questo delicatissimo settore.

Il mancato rinnovo non comporterebbe la decadenza del medesimo ma semplicemente la mancata rivalutazione dei compensi per le lavoratrici. Proprio quello che denunciano i sindacati.

Ovviamente nessuno ne parla. I media danno più valore ai rider che ti portano la pizza a casa piuttosto che una operatrice d’aiuto che assiste la persona non più autosufficiente. Oppure è meglio nascondere la testa sotto la sabbia delegando alla solitudine delle badanti e delle famiglie gli oneri assistenziali.

Di sicuro possiamo confermare che nessun sindacato può vantare la maggiore rappresentatività di queste lavoratrici, ecco perché non vogliamo escludere nessuno dal ruolo negoziale e confrontarsi con responsabilità per rinnovare il contratto.

Ilies Alexandra di Lecco aderisce a Professione in Famiglia

Avvisiamo tutte le famiglie della provincia di Lecco che la cooperativa sociale ILIES ALEXANDRA, specializzata nella fornitura  di servizi di assistenza socio-sanitaria domiciliare per la cura della persona, ha aderito a Professione in Famiglia.

In tale azienda potrete chiedere le prestazioni di assistenza, compreso l’operatore d’aiuto

Opera con il marchio Sanda assistenza domiciliare

Indirizzo : via 2 GIUGNO 5 -23883 BEVERATE DI BRIVIO (LC)

Tel: 3920195274

Il Governo Meloni sul banco di prova per la non autosufficienza

C’è moltissimo da fare sul fronte della non autosufficienza nel nostro paese.

La pandemia ha fatto emergere questo dramma, troppe volte sottovalutato o delegato alla solitudine del welfare familiare. Non solo i decessi e l’inadeguatezza delle strutture ospedaliere ma soprattutto, la gestione domiciliare di persone non autosufficienti è emersa in tutta la sua fragilità.

Troppo frettolosamente si è pensato che il problema potesse essere risolto con il caregiver familiare o con la badante, pensando così di poter risparmiare costi sanitari per poi accorgersi che questi aumentavano per le ripercussioni sulla salute di queste persone e di chi li assiste.

La risposta è stata: “la domiciliarità è la soluzione”.

Siamo tutti convinti che l’ambiente familiare può essere terapeutico per chi si avvia alla fine della propria esistenza. Pensare che la cura di una persona ammalata possa essere più efficace a domicilio è tutto da provare. Unico vantaggio immediato è quello di decongestionare le strutture ospedaliere, scaricando i costi sulla famiglia che dovrà riorganizzare il domicilio in funzione dell’ammalato.

Si risponderà: “Tranquillo, c’è ADI e SAD che si prenderanno in carico l’intervento sanitario e assistenziale!”

Se però la media di assistenza domiciliare di ADI e SAD in Italia è di 18 ore all’anno, qualcuno mi sta fregando.

Tutto d’un colpo badanti e caregiver sono diventati la soluzione del problema ma attenti, non vi venga in mente di chiederci dei soldi per poter far fronte a questi costi.

Sarà forse questo quello che il Patto per la non autosufficienza, a cui aderiamo con convinzione, si troverà di fronte quando presenterà le proprie proposte al Governo? Speriamo di no ma occorre mobilitarci per sostenere il confronto altrimenti sarà solo un interessante documento che verrà archiviato in un cassetto.

Noi pensiamo che sia arrivato il momento in cui:

  • la cura e l’ausilio di una persona non più autosufficiente o con gravi fragilità venga garantita da strutture specializzate, in stretto raccordo con gli enti preposti alla salvaguardia della salute e dell’assistenza.
  • Viste le peculiarità dell’assistenza in convivenza e le caratteristiche di servizi forniti da personale extraUE, di permettere l’emersione dei 600.000 “clandestini” presenti in Italia per collocarli sul mercato del lavoro, compreso quello assistenziale.
  • Riconoscere alle famiglie un congruo intervento finanziario legato alla emersione dal lavoro nero e alla competenza professionale garantita dalle imprese che forniscono questi servizi.

Si allegano i documenti del Patto sulla non autosufficienza

ACCANTO A TE di Casalecchio di Reno aderisce a Professione in Famiglia

Avvisiamo tutte le famiglie della provincia di Bologna che la cooperativa sociale ACCANTO A TE, specializzata nella fornitura  di servizi di assistenza socio-sanitaria domiciliare per la cura della persona, ha aderito a Professione in Famiglia.

In tale azienda potrete chiedere le prestazioni di assistenza, compreso l’operatore d’aiuto

Indirizzi : P.zza Kennedy, 1/4 Casalecchio di Reno (BO)

Tel: 329 1291516 – 051 4850580