Il dipartimento Studi e Ricerche di Professione in Famiglia ha condotto una ricerca sul settore delle imprese che forniscono servizi privati di assistenza domiciliare.
Abbiamo chiesto al vicepresidente Bruno Perin l’esito di questa indagine.
Dal 2016, la nostra associazione ha allargato la propria rappresentanza alle imprese che forniscono servizi di assistenza domiciliare. Un settore in crescita in grado di rispondere ad una domanda sociale di assistenza di ausilio familiare che non trovava risposte adeguate tramite le badanti.
Da quell’anno hanno aderito all’associazione oltre 270 imprese.
Ci siamo da subito resi conto dell’utilità sociale che queste imprese ricoprivano sul territorio ma anche le criticità che incontravano per l’assenza di una politica progettuale dello Stato che, troppo frettolosamente delegava la cura della persona al welfare familiare o alle badanti.
Abbiamo quindi cercato di approfondire e quantificare il fenomeno economico, riscontrandone le potenzialità e le criticità e scoprendo un vero e proprio boom di imprese, quasi esclusivamente composto da cooperative sociali di micro dimensione in grado di farsi carico dell’intera fase di assistenza di ausilio, fuori dai classici quanto insufficienti interventi degli enti locali forniti tramite appalto.
Altro elemento caratterizzante è l’occupazione prevalentemente femminile, non solo di coloro che svolgono i servizi (operatrici d’aiuto) quanto di una capacità imprenditoriale in grado di coniugare la progettazione assistenziale con l’organizzazione dell’impresa.
Si tratta di un settore di attività in fase di assestamento e bisognoso di politiche di supporto, proprio perchè si interfacciano con una domanda proveniente da famiglia per lo più con presenza di soggetti non più autosufficienti.
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